Perché le Digital PR giocano un ruolo fondamentale in ciascuna impresa? E come si vanno a collocare nell’ambito più ampio delle relazioni pubbliche? Cerchiamo di fornire risposte a un quesito che non è sempre di facile interpretazione.

Come i lettori più esperti già sapranno, per Public Relations (PR) si intende l’insieme di tecniche e strategie che mirano allo sviluppo di relazioni interpersonali nell’ambito della comunicazione, al fine di costruire e promuovere una brand reputation positiva.

Queste operazioni risultano essenziali per curare l’immagine di ogni azienda con l’obiettivo di:

  • Ottimizzare l’engagement in relazione ad un evento o un lancio di un prodotto o servizio
  • Rafforzare la reputazione rispetto ai competitors nel medesimo settore di competenza
  • Sviluppare e consolidare l’identità del brand

In questo contesto generale, prendono forma le Digital PR, attività che stanno assumendo sempre più forza in virtù della digital transformation che continua a manifestarsi nel mondo imprenditoriale. Le Digital PR rappresentano, quindi, la deriva digitale delle relazioni pubbliche, ossia la promozione di un marchio che, per ottenere gli obiettivi prefissati, viene effettuata sfruttando tutte le tecnologie digitali a disposizione (a partire dalle piattaforme social).

Ma è corretto, nel 2020, operare una dicotomia tra Digital PR e relazioni pubbliche?

Una domanda tanto intrigante quanto complessa. Sicuramente il periodo di quarantena che stiamo vivendo a causa del Coronavirus ha iniziato a far riflettere anche i più conservatori.

Come sostiene Mafe De Baggis, docente ed esperta di relazioni pubbliche intervistata da FERPI (Federazione Italiana delle Relazioni Pubbliche, ndr), è evidente come sia ormai fuori luogo porre in essere una distinzione tra le due forme di comunicazione:

“Bisogna eliminare la locuzione Digital, perché le Digital PR, oggi, sono le vere Relazioni Pubbliche”.

“Non è più un lavoro dietro le quinte – prosegue la Dott.ssa De Baggis – ma un lavoro in pubblico, in cui parliamo a tanti pubblici, tutti rilevanti, anche se non tutti professionali. A partire dai dipendenti stessi di un’azienda o degli appartenenti stessi ad una organizzazione, primi ambasciatori (sempre più al posto del vero portavoce), nel bene e nel male, del messaggio che l’azienda o l’organizzazione vuole diffondere. Per questo – conclude – è necessario prendercene cura attraverso un’implementata attività di attenta comunicazione interna. Dobbiamo farci capire da tutti”

Come il Coronavirus ha cambiato il lavoro del Digital Press Officer

Parole molto forti che – da specialisti del settore – noi di Ploomia ci sentiamo di condividere appieno e che solcano una linea di demarcazione netta e irremeabile.

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